Coronavirus: è in arrivo una pericolosa ondata di sovraindebitamento personale. Ecco come evitarla

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Di seguito la traduzione dell’articolo originale pubblicato sul sito di Finance Watch l’8 Aprile 2020 e scaricabile qui

La perdita del reddito da parte delle persone vulnerabili e l’impiego di ulteriore credito per attraversare l’attuale crisi comporteranno in Europa un massiccio incremento del sovraindebitamento. Per attenuare questo pericolo, è necessaria una risposta europea.

Con la crisi causata dalla pandemia, molti cittadini assisteranno al crollo del loro reddito professionale con conseguente brusco incremento del rischio di sovraindebitamento. Questo rischio è molto maggiore per le famiglie con redditi modesti e con risparmi esigui o nulli utilizzabili per affrontare questo tormentato periodo o per i nuclei familiari già sovraindebitati. Oggi sono necessarie misure urgenti per contenere questo rischio e garantire che il futuro di queste famiglie dopo la crisi non sia messo a repentaglio dal sovraindebitamento.

A causa della crisi, nel periodo di confinamento molte persone rischiano di avere un reddito scarso o nullo. Inoltre, potrebbero anche ritrovarsi indebolite o in condizioni di precarietà a causa di situazioni di non conformità ai requisiti tecnici necessari per ottenere le agevolazioni: ad esempio, l’accesso ai sussidi di disoccupazione è spesso subordinato al soddisfacimento di vari criteri, che nelle attuali circostanze potrebbero non essere raggiunti da un folto numero di cittadini europei. Il recente aumento dei lavori autonomi precari (ad es. i cosiddetti “Uber job”) incrementerà il numero di famiglie precarie.

Siamo preoccupati per le conseguenze di questa perdita di reddito dei cittadini e per le disastrose conseguenze che potrebbe avere sulle loro attuali condizioni di vita. Ma siamo anche preoccupati per il domani: se le famiglie sono riuscite a far fronte alle difficoltà immediate soltanto incrementando il debito, rischiano di ipotecare il loro livello di consumi futuri per molti anni a venire. Il documento di lavoro della BCE pubblicato nel mese in corso fornisce importanti approfondimenti su questo rischio.

Nella miriade di misure che stanno prendendo forma sia a livello europeo sia di Stati membri, è fondamentale non dimenticare il cittadino. Naturalmente, le misure atte a preservare l’attività economica e la sua ripresa dopo la crisi sono assolutamente essenziali. Ma è altrettanto essenziale assicurare che i consumi delle famiglie siano sulla buona strada e che non vengano mantenuti soltanto a costo di un incremento incontrollato del debito. È opportuno ricordare che i nuclei familiari più colpiti sono anche quelli che avranno accesso soltanto alle forme di credito più costose (principalmente da fornitori non bancari) e che i mutuanti sono già impegnati in un marketing mirato per promuovere crediti ad alto costo.

Accogliamo con favore le numerose misure adottate dai vari governi nazionali per aiutare gli autonomi in difficoltà e per garantire sia l’erogazione ininterrotta di acqua, gas ed energia elettrica sia la sospensione delle procedure di sfratto.
Sarebbe bene che queste misure fossero destinate a tutelare i cittadini europei in modo uniforme, per evitare i divari crescenti tra i paesi europei più forti e le nazioni più fragili.

Tra coloro il cui reddito è stato pesantemente colpito dalla crisi vi sono le persone già indebitate o sovraindebitate, per le quali sarebbe decisivo fornire tutele specifiche, come:

  • Allungamento senza costi delle scadenze di mutui e crediti al consumo. Essendo questi ultimi utilizzati prevalentemente dalle famiglie in condizioni finanziarie precarie, è opportuno non dimenticarsene. Queste famiglie sono anche quelle con minori risparmi/risorse da impiegare per attraversare questo periodo turbolento senza sovraindebitarsi.
  • Congelamenti di tutte le confische e di costi e altre penali legate al mancato pagamento di debiti, in particolar modo in caso di misure di recupero.
  • Imposizione ai mutuanti dell’obbligo di informare i consumatori assicurati della possibilità di ricorrere all’assicurazione per la perdita del lavoro: da un’ indagine dell’Autorità belga per i mercati e i servizi finanziari sono emerse le difficoltà riscontrate dai consumatori nel far valere l’assicurazione di saldo nell’ambito del credito al consumo.

Quali le misure da adottare:

Auspichiamo pertanto, in via eccezionale, che le autorità competenti adottino urgentemente le seguenti misure per le persone con reddito colpito dalla crisi sanitaria:

In relazione alle misure esecutive:

  • Sospensione di tutte le nuove misure esecutive (pignoramento dell’abitazione principale, confisca di beni e denaro, cessione del quinto, ecc.) in considerazione dell’attuale difficoltà o addirittura dell’impossibilità dei soggetti ad esercitare ricorsi legali.
  • Sospensione dei termini di prescrizione e dei limiti temporali per il ricorso in appello dal 1° Marzo 2020 fino alla fine della crisi.

Riguardo ai crediti al consumo e mutui:

  1. Sospensione, fino a nuovo ordine, delle procedure intraprese dai mutuanti per dichiarare ufficialmente insolventi i mutuatari (di mutui e debiti al consumo) per mancati pagamenti (o, più in generale, mancato rispetto dei termini di pagamento) dal 1° marzo 2020.
  2. Sospensione, fino a nuovo ordine, dell’applicazione di penali e interessi aggiuntivi per rate non pagate durante il periodo di sospensione.
  3. Sospensione, fino a nuovo ordine, dell’iscrizione in registri di credito pubblici o privati a seguito del mancato pagamento di tali rate.
  4. Nel caso di contratti con piano di ammortamento, impegno dei mutuanti a consentire ai consumatori di rinviare le rate non pagate durante il periodo di sospensione fino al termine del piano di pagamento senza oneri né penali, conformemente ai termini del contratto.
  5. Nel caso di contratti di credito senza piano di ammortamento, impegno dei mutuanti a rinviare il pagamento delle rate residue per un periodo di un anno a decorrere dalla fine del periodo di sospensione senza oneri né penali, conformemente ai termini del contratto.
  6. Imposizione ai mutuanti dell’obbligo di informare i consumatori assicurati della possibilità di ricorrere all’assicurazione per la perdita del lavoro e di agevolarne l’implementazione.L’implementazione di queste misure coinvolge i governi sia a livello nazionale sia europeo. È stato osservato che i segnali già inviati dall’Europa dovrebbero facilitare il lavoro all’interno degli Stati membri.
    In effetti, sia l’Autorità bancaria europea (EBA) sia l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) stanno dimostrando buone intenzioni nel rendere possibile questo approccio.
    Nel suo “Pandemic Emergency Purchase Programme” (PEPP) di 750 € miliardi, la Banca Centrale Europea (BCE) dichiara che le famiglie non saranno lasciate indietro. “Il Consiglio direttivo della BCE è impegnato a svolgere un ruolo di sostegno a tutti i cittadini dell’area euro in questo periodo estremamente impegnativo. A tal fine, la BCE garantirà che tutti i settori dell’economia possano usufruire di condizioni finanziarie di sostegno, che consentano loro di assorbire questo shock. Questi aiuti si applicano in eguale misura a famiglie, aziende, banche e governi”.

In relazione ad altri crediti in essere:

  • Sospensione, fino a nuovo ordine, di tutte le rescissioni di contratti (ad es. vendita rateale) a causa di rate non pagate dal 1° marzo 2020.
  • Sospensione, fino a nuovo ordine, dell’applicazione di penali e interessi aggiuntivi per importi non pagati in scadenza durante il periodo di sospensione.

Conclusione:

Per tutelare i nuclei familiari più vulnerabili il cui reddito sia stato negativamente colpito dalla crisi sanitaria, è necessario quanto segue:

  • Mutui e crediti al consumo devono beneficiare delle stesse misure di adeguamento legate alla crisi.
  • Le famiglie a basso reddito, indebitate o addirittura sovraindebitate non devono assistere al deterioramento della loro situazione finanziaria durante la crisi sanitaria. Le misure da adottare devono garantirne il livello di reddito e impedire l’aumento delle spese, come in particolar modo gli oneri finanziari o quelli legati al recupero dei crediti. Queste famiglie non possiedono risparmi di natura precauzionale.
  • I governi competenti devono adottare le misure necessarie per affiancare gli sforzi compiuti dai mutuanti (banche e altri soggetti), per evitare di minacciare la stabilità del settore creditizio.
  • È necessario evitare che, per far fronte alla crisi, queste famiglie vulnerabili ricorrano all’impiego di credito aggiuntivo, se vogliamo impedire in Europa un massiccio incremento del sovraindebitamento e consentire di soddisfare la domanda quando la ripresa economica ne ha maggiormente bisogno.
  • Gli aiuti pubblici, sia nazionali che europei, devono permettere di mantenere in buona salute non soltanto i settori finanziario ed economico, ma anche le condizioni finanziarie delle famiglie. A tale proposito, l’audace concetto di helicopter money (o “soldi lanciati da un elicottero”) è indubbiamente una strada interessante che la BCE e le autorità europee in generale potrebbero esplorare, visti i benefici che sembra offrire sia in termini di stabilità del sistema finanziario (macro) sia in materia di prevenzione del sovraindebitamento delle famiglie (micro).
  • Anche l’iniziativa spagnola che consiste nel fornire un reddito base a tutti i cittadini, offrendo loro una rete di protezione, rappresenta un approccio interessante in quanto potrebbe evitare le falle di altre misure di protezione e fornire una forma di tutela ai gruppi più vulnerabili (compresi coloro che sono spesso “fuori dai radar”).
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Autore

Olivier Jérusalmy

Autore invitato

Informazioni sull’autore

Olivier Jérusalmy è stato responsabile dei temi sui servizi finanziari al dettaglio e sull’inclusione finanziaria presso Finance Watch fino all’inizio di Ottobre 2020. Maggiori informazioni

Foto di Ian Espinosa su Unsplash

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