Il monitoraggio dei portafogli di negoziazione dei derivati nell’attuale contesto di instabilità dei mercati finanziari

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Di seguito la traduzione dell’articolo originale pubblicato sul sito di Finance Watch il 6 Aprile 2020 e scaricabile qui

L’attuale situazione dei mercati finanziari, caratterizzata da un brusco crollo dei prezzi e da un picco di volatilità, non è stata innescata dai mercati dei derivati bensì da una combinazione di notizie negative e dall’estrema difficoltà nel formulare previsioni economiche nel contesto attuale. Tuttavia, potrebbe avere conseguenze sui mercati dei derivati, in quanto le suddette condizioni rendono particolarmente complicata la gestione del rischio di esposizione di tali strumenti. Le autorità di vigilanza dovrebbero monitorare la situazione da molto vicino.

La gestione controllata delle posizioni dei derivati esige il rispetto di una serie di condizioni. Tra queste, ve ne sono due di particolare importanza:

  1. evitare situazioni in cui i picchi di volatilità vadano “contro le regole”;
  2. assicurarsi che gli indicatori delta (che riflettono la sensibilità del premio di un’opzione al variare del prezzo del sottostante di un punto percentuale, assumendo costanti gli altri fattori) possano essere adeguati in modo costante ed omogeneo (gli operatori che si occupano di derivati acquistano o vendono gli asset sottostanti ai derivati che scambiano di continuo per ogni lieve variazione dei loro prezzi di mercato).  Quando vengono soddisfatte queste condizioni, la negoziazione dei derivati può essere un’attività molto redditizia; quando invece non lo sono, possono conseguirne ingenti perdite di denaro.

Ovviamente Finance Watch non possiede informazioni sulla situazione dei portafogli di negoziazione dei derivati di particolari istituzioni, ma desidera attirare l’attenzione delle autorità di vigilanza su questo tema, in quanto le operazioni sui derivati portano a navigare in acque pericolose. Date le attuali circostanze in cui, ad esempio, nei mercati azionari europei i livelli di volatilità sono quadruplicati (da circa 20 a oltre 80) nell’arco di pochi giorni e dove i prezzi dei titoli quotati hanno mostrato un comportamento caotico e discontinuo (a balzi), vi sono tutte le condizioni per immaginare una potenziale perdita di denaro su larga scala per i portafogli di negoziazione dei derivati. Nel caso specifico dei mercati azionari, la cancellazione o il rinvio dei dividendi annunciati per molte società quotate rappresentano un ulteriore fattore di rischio per i portafogli di derivati, dal momento che i dividendi sono una componente essenziale dei prezzi dei derivati azionari.

Negli ultimi 25 anni i mercati dei derivati sono cresciuti sino ad assumere dimensioni sproporzionate: secondo una stima dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), l’UE possedeva nel 2017 un valore nozionale sottostante di 453 trilioni di euro, mentre la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) ha calcolato complessivamente per i derivati OTC (ovvero esclusi i derivati quotati) un valore nozionale sottostante di 640 trilioni di dollari nel giugno 2019. Gran parte di questo enorme mercato è gestita dai quindici principali istituti bancari “troppo grandi per fallire” (too-big-to-fail) del mondo. Questo aspetto, coniugato alla reciproca interconnessione di grandi istituti bancari, crea un ambiente in cui un serio “incidente di negoziazione” (perdita) in uno di questi istituti potrebbe avere enormi ripercussioni sull’intero sistema finanziario.

In un tale contesto, Finance Watch sollecita le autorità di vigilanza bancaria a monitorare con particolare attenzione le operazioni sui derivati condotte dalle grandi banche, per evitare che un problema sempre possibile su un ampio portafoglio di negoziazione si diffonda all’intero sistema finanziario. Questo attento monitoraggio è il prezzo da pagare, e la seconda miglior soluzione, per il fatto che la situazione di fragilità creata dall’esistenza di istituti “too-big-to-fail” e dall’interconnessione del sistema bancario globale non sia mai stata risolta dalle autorità di vigilanza.

Thierry Philipponnat

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Thierry Philipponnat

Membro dello staff di Finance Watch

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In qualità di responsabile della ricerca e dell’advocacy, Thierry Philipponnat dirige lo sviluppo delle posizioni istituzionali e della avocacy tecnica di Finance Watch.
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Foto di John Barkiple su Unsplash

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